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Ciechi, autonomia attraverso il baseball
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da Avvenire
di Federica Serva - (19 giugno 2010)
MILANO. La rivalità tra Milano e Bologna in una disciplina sportiva particolare, come il baseball per ciechi, si riaccende domani. Al centro sportivo “Kennedy” si sfidano per il titolo di campioni d’Italia i Thunder’s Five di Milano contro i White Socks di Bologna.
«Siamo partiti tranquilli quest’anno – dichiara Lorenzo Vinassa De Regny, uno degli allenatori della squadra milanese – e nonostante qualche incidente siamo arrivati in forma e pronti a vincere di fronte a una squadra che sarà di certo carica. Negli ultimi cinque anni abbiamo conquistato il titolo quattro volte».
La sfida ricorda lo spirito di competizione che esisteva tra le due squadre degli anni ’70, Europhon e Montenegro, che però ha dato vita al baseball per ciechi.
«Questo sport – racconta Maurizio Scarso, giocatore dei Lampi, l’altra squadra di Milano – è nato a Bologna. Sono stati alcuni giocatori ad adattarlo alle caratteristiche dei non vedenti. Nel 1999, su invito di alcuni amici, sono andato a fare un allenamento di prova e ad assistere a una partita. Mi è bastato un incontro per capire che questo sport era praticabile». Non solo: risulta pure più vivace di quello giocato dai non vedenti negli Stati Uniti, patria del baseball.
Con il coinvolgimento di alcuni ex giocatori, che hanno accettato di fare da allenatori, è nata così a Milano la squadra dei Thunder’s five e nel 2006 la seconda formazione: i Lampi.
«In Italia – spiega Fabio Giurleo, coach di quest’ultimo team – oltre alle squadre di Milano e Bologna partecipano al campionato nazionale quelle di Roma, Firenze, Ravenna ed Empoli. L’anno prossimo la competizione si allargherà molto probabilmente a quelle di Varese e Cagliari». Magari anche con una trasferta in Germania: le due squadre di Monaco hanno invitato i rappresentanti di quelle di Milano a un incontro per studiare il tipo di baseball praticato in Italia e avviare una collaborazione.
Sana competizione e voglia di divertirsi sono gli stimoli fondamentali per i giocatori, che allenamento dopo allenamento imparano a muoversi e a diventare più autonomi.
«È correre e conquistare – afferma Maurizio Scarso – e in quel momento è vedere».
Sui campi cittadini e lombardi si giocano le partite più importanti per chi non vuole fermarsi davanti alle “barriere” di ogni giorno Al centro “Kennedy” match fra Milano e Bologna.
Federica Serva
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