|
Climbing e paraclimbing in cattedra ad Arco
|
da Informazione.It
- (4 luglio 2011)
ARCO (TN), paradiso dell’arrampicata per tutti. Lo sarà tra qualche giorno, precisamente dal 15 luglio, quando prenderà il via l’IFSC Climbing World Championship e, il 18 e 19 luglio, con il 1° Campionato del Mondo di paraclimbing della storia.
Ma Arco è una città “sbarrierata” per il climbing già da tempo, e ora c’è la conferma ufficiale. In visita nella città trentina è arrivata la milanese Silvia Parente, climber non vedente nota ai più per le imprese nello sci alpino, sport nel quale ha vinto anche la medaglia d’oro alle Paralimpiadi invernali di Torino 2006. Smessi i panni della gigantista, da cinque anni la Parente si dedica con profitto a molti altri sport, come la vela e in particolare l’arrampicata sportiva, collaborando anche con la “Federazione per lo Sport – Silvia Rinaldi”, associazione che punta a diffondere la pratica sportiva anche tra i diversamente abili.
Ieri Silvia Parente, dopo i sopralluoghi di rito al Climbing Stadium in fase di restyling, ha fatto una capatina ad una delle falesie arcensi, in particolare quella che diventerà la prima parete naturale attrezzata per i portatori di handicap.
“Sono qui per allenarmi in vista dell’IFSC Paraclimbing World Championship”, ha spiegato Silvia Parente, “e avendo saputo che qui c’è una parete accessibile anche ai diversamente abili ho voluto subito testarla insieme alla mia accompagnatrice Rossella, guida federale di arrampicata”.
La falesia del Monte Baone sarà la prima parete al mondo a consentire il libero accesso anche ai portatori di handicap, che potranno così godere della vacanza attiva e delle attrattive sportive del territorio finalmente senza barriere. Sarà possibile raggiungere in auto le immediate vicinanze della parete, e nel parcheggio alcune postazioni saranno riservate unicamente ai disabili. Accanto ai posti auto un tabellone (leggibile anche in modalità tattile) indicherà come raggiungere la parete attraverso un breve e pratico sentiero, a fondo liscio in modo da poter essere percorso anche in carrozzina. Alla base della parete ci sarà poi il tabellone tattile che spiegherà la conformazione delle vie, in modo che i non vedenti, anche se non accompagnati da un esperto, possano “leggere” la parete prima di affrontarla.
“Vent’anni fa un’idea del genere non sarebbe venuta in mente a nessuno”, ha sottolineato la Parente, “segno non solo di una grande sensibilità da parte del gruppo di Arco, ma anche di come i diversamente abili siano sempre più attivi nell’universo sportivo. L’arrampicata in particolare è uno sport adatto a tutti, si pratica prima in palestra su vie facili e poi aumenta progressivamente la difficoltà, è uno stimolo unico. Grazie ad un’iniziativa come questa, ora possiamo pensare di fare sport anche all’aria aperta, è davvero un bel traguardo”.
Un passo avanti nel mondo dell’arrampicata, l’ennesimo dopo quello già compiuto con l’organizzazione del 1° IFSC Paraclimbing World Championship, primo nella storia ed inserito all’interno del Campionato del Mondo per normodotati, a sottolineare l’equilibrio tra i due eventi.
“Per il mondo sportivo dei disabili questa è una grande conquista”, ha sottolineato ancora Silvia Parente, “dà la possibilità di metterci in gioco in un evento internazionale, che non è qualcosa di separato ma è un tutt’uno con l’IFSC Climbing World Championship”.
Silvia ha arrampicato sulla parete del Baone, un bell’allenamento in vista dell’imminente Campionato del Mondo, ma anche un ottimo test per l’iniziativa arcense, volta a creare una parete veramente per tutti. “Non sono solo chiacchiere, questa parete è veramente accessibile”, ha spiegato l’atleta, “è facile da raggiungere ed è anche molto tecnica e accattivante, propone un’arrampicata prevalentemente d’aderenza e le prese sono a distanza ottimale per essere trovate con le mani, per me è stata davvero un’esperienza positiva che cercherò di ripetere prima del Mondiale”.
Ad accompagnare l’allenamento della paraclimber milanese c’era anche Angelo Seneci, direttore tecnico di Arco 2011, il quale ha sottolineato come “il Garda Trentino, e Arco in particolare, hanno creduto molto in questo progetto, che si inserisce all’interno di un disegno provinciale e anche locale, con l’Outdoor Park Garda Trentino. In particolare questa parete lancia un messaggio importante, cioè che Arco è davvero un paradiso per il climbing a 360°, e l’esperienza fatta con Silvia lo dimostra in pieno”.
Info: www.arco2011.it
|