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Baseball

L'avventura del baseball


da Il Corriere Dei Ciechi
di Michele Novaga - (18 novembre 2011)

Le fasi eliminatorie della coppa Italia di Baseball per ciechi

Dici baseball e pensi ad uno sport in cui mazze e palline la fanno da padroni con i fuori campo dei campioni americani che attraversano tutto il terreno di gioco e terminano il loro tracciato tra le tribune gremite da decine di migliaia di tifosi in estasi. Pensi alle corse e ai guizzi felini per arrivare in base che gli atleti di questo sport compiono nelle fasi di gioco per fare i punti. Infine provi a concentrarti su quei lanci millimetrici a mezz'aria verso le basi per stoppare la corsa degli avversari ed eliminarli. Per un momento rifletti su come dei non vedenti potrebbero giocare a baseball e la prima risposta secca che ti dai è: "impossibile!".

Ma come fanno a correre così veloci senza perdersi nel campo e senza sbagliare il punto di arrivo in base, a battere, a prendere la pallina e a rilanciarla alle basi? Poi ci ripensi e ti vengono in mente i non vedenti che sciano, che giocano a calcio, che fanno triathlon e che addirittura vanno in vela da soli, senza cioè l'accompagnamento di vedenti. Pensi a quante volte hai utilizzato la parola impossibile quando qualcuno ti ha parlato delle imprese sportive dei disabili e dei ciechi in particolare. E allora ti viene in mente che la straordinaria abilità di un cieco potrebbe sorprenderti, se davvero ce ne fosse bisogno, una volta di più. Se il motto "impossible is nothing" non fosse già stato lanciato da una nota marca, correresti all'ufficio brevetti per depositarlo. Succede, molto più naturalmente di quanto si possa immaginare, anche per il baseball dei ciechi.

È una domenica mattina di un settembre ancora caldo: il sole risplende sul diamante dello stadio Kennedy di Milano. Un luogo storico che negli anni '60 e '70 ha visto esibirsi i campioni italiani di uno sport considerato troppo americano per gli standard italiani in cui tutto è monopolizzato dal calcio dei miliardari. Uno sport povero in Italia ma ricchissimo oltreoceano, in America, al nord come al sud e divertente grazie alle sue regole, i suoi riti, i suoi colori. Oggi si giocano le fasi eliminatorie della coppa Italia, uno degli ultimi appuntamenti prima della pausa invernale, dato che il campionato si è concluso da poco. Ha vinto la squadra dei Thunder's Five di Milano così come nelle ultime stagioni. Una sorta di Inter del baseball che non contenta di aver vinto quattro scudetti di seguito punta anche alla Coppa Italia. Non un "triplete", ma parafrasando Mourinho, un "doblete".

In campo si sfidano quattro squadre ma solo due accederanno alle finali di Bologna. Una, i Tigers, viene da Cagliari dove il baseball per ciechi è approdato da poco. La prima partita è il derby di Milano tra Thunder's Five e i Lampi. Non c'è la stessa rivalità che accompagna Milan e Inter, ma l'agonismo quello sì. Il gioco è fluido e divertente. Vinceranno i Thunder's. Molte risposte alle mie domande iniziali vengono chiarite in fretta guardando il gioco, ancor prima che Lorenzo Vinassa de Regny, ex campione dell'Europhon di Milano, ora allenatore dei Thunder's Five, mi spieghi le regole. "Ovviamente abbiamo dovuto adattare il gioco alle caratteristiche dei non vedenti. Le squadre sono composte da cinque giocatori ciechi e da uno vedente. A quest'ultimo si unisce, nella fase di difesa, un altro vedente con funzioni di assistenza. I due, nella fase di attacco, fungono da suggeritori". Ma ecco che il gioco comincia. Il battitore, che si lancia da solo la palla e la batte con la mazza, viene accompagnato alla battuta da un arbitro. Alla linea di battuta Sarwar Ghulam, il più forte battitore del campionato, un ragazzone che viene dal Pakistan e che è dotato di un tiro notevole. "Il battitore ha tre tentativi per battere e se la palla è buona (cioè supera la linea seconda/terza) comincia a correre. Non verso la prima base che è sonora e che emette un suono costante. Ma verso la seconda. Dove deve giungere anticipando il tiro del difensore cieco al difensore vedente che si trova sul sacchetto", spiega ancora Lorenzo Vinassa de Regny. In questo caso ogni tentativo dei difensori di fermare la palla (che è a sonagli e per questo i difensori possono sentirla arrivare,) è vano dato che Sarwar ha realizzato l'ennesimo fuori campo, cioè ha battuto un missile che ha superato i 54,6 metri. Un ottimo punto che lo porta a passeggiare passando da una base all'altra. La risposta alla mia domanda fondamentale su come facciano i giocatori a orientarsi è dunque subito svelata. La prima base come detto è sonora, e nella seconda e nella terza è posizionato un compagno non vedente che batte le mani con delle specie di nacchere sempre più forte mano a mano che il giocatore si avvicina in corsa alla base.

Durante il match non mancano momenti simpatici. Come quando in difesa per i Thunder's è schierato Fabio Scali, accento romano e battuta pronta sempre a sdrammatizzare la situazione. Un uomo in più in grado di stemperare le tensioni e di far ammorbidire anche l'allenatore Vinassa de Regny, severo a volte ma spesso tenero come un padre.

Uno sport, il baseball per ciechi (in gergo BXC), corretto e che, come va di moda dire oggi, rispettoso delle quote rosa. "Nella due squadre di Milano - racconta Francesco Cusati, capitano dei Thunder's e presidente del Gruppo Sportivo Non Vedenti Milano Onlus - giocano anche sette donne che svolgono un ruolo determinante". Ce ne accorgiamo quando, durante la partita contro i Cvinta Ravenna, il gioco per i Thunder's comincia a mettersi male. I romagnoli stanno recuperando grazie anche a degli errori da parte del difensore vedente dei Thunder's che in seconda base sbaglia tutto consentendo agli avversari la rimonta.

Si cambia, i Thunder's ora sono in attacco. Alla battuta Loredana Ruisi, atleta di varie discipline sportive che dimostra molti meno anni di quelli che ha. Batte molto bene, comincia a correre e base dopo base, aiutata anche dai suoi compagni, compie un giro completo, arriva in casa-base e conquista un punto determinante che varrà il match e la conquista delle finali di Bologna.

Il campionato di baseball per ciechi

Il Baseball giocato da Ciechi (in gergo BXC) è il risultato di un'idea sviluppata da un gruppo di ex giocatori di baseball della Montenegro (gloriosa squadra di serie A di Bologna degli anni '60 e '70), guidato da Alfredo Meli, colui che insieme ad altri compagni di quella compagine bolognese avviò il progetto con le due squadre di Bologna e con quelle di Firenze, Empoli e Ravenna.

Meli, scomparso lo scorso anno, fu a lungo presidente dell'Associazione AIBXC (Associazione Baseball giocato da ciechi nata nel 1998 a Bologna), e coinvolgendo altri ex giocatori di baseball, estese il progetto anche a Milano dove oggi sono due le squadre: i Thunder's Five Milano guidati da Lorenzo Vinassa de Regny e i Lampi Milano guidati sul campo da Eugenio Brivio e Fabio Giurleo.

Il primo campionato italiano per ciechi è stato organizzato nel 1997 anche se si giocava in forma amatoriale a partire dal 1994. Da allora il campionato che è giocato da otto squadre (Thunder's Five Milano, Cvinta Ravenna, Fiorentina BXC, Lampi Milano, Bologna White Sox, Aquilone Red Sox, Roma BXC, Tigers Cagliari) comprende una stagione regolare, una coppa Italia e un torneo di fine stagione.

Il BXC italiano alla conquista del mondo

Ma il baseball giocato da ciechi AIBXC non è più una realtà solo italiana. Grazie anche al Gruppo Sportivo Dilettantistico non vedenti Milano ONLUS (www.gsdnonvedentimilano.org), alle sue due squadre e al compatto gruppo di allenatori, il BXC nel corso del 2010 ha allargato il "movimento".

Il baseball "italian style", più veloce e spettacolare di quello USA detto "Beep Ball", grazie ai due tecnici di Milano Fabio Giurleo e Lorenzo Vinassa de Regny è approdato a Freising (Monaco di Baviera) conquistando i Tedeschi del Bavarian Bats che con un rapido passa parola hanno fatto partecipare al progetto anche una squadra francese (i Bandits di Parigi) che, dopo un veloce addestramento fatto in luglio del 2011, ha già esordito sui campi di baseball.

Michele Novaga

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