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Belgrado: il quattro con si qualifica alle Paralimpiadi di Londra 2012
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da Canottaggio.Org
- (5 maggio 2012)
BELGRADO, 05 maggio 2012 - Il quattro con Adaptive (Mahila Di Battista, Florinda Trombetta, Pierre Calderoni, Andrea Marcaccini, tim. Alessandro Franzetti) vola alle Paralimpiadi di Londra 2012. Nelle acque dell' Ada Ciganlija di Belgrado, la Nazionale del CT Paola Grizzetti ottiene il pass nella specialità in cui siamo campioni paralimpici. E' il secondo, dopo quello conquistato dal doppio (Silvia De Maria, Daniele Stefanoni) ai Mondiali di Bled 2011. Dietro il Sudafrica i primi 500 metri, poi gli azzurri cambiano marcia ed incrementano forza e ritmo della propria palata sorpassando i sudafricani, terzi e fuori dai Giochi, e rifilando 1''15 al Brasile.
Non ce la fa, invece, Fabrizio Caselli a coronare il suo sogno nonostante i grandi miglioramenti effettuati dal Mondiale di Bled in avanti. Il singolista fiorentino termina la sua finale al quinto posto, a Londra 2012 vanno il brasiliano Luna de Oliveira e l'ucraino Kryvchun.
"E' stata una gara emozionante, il Sudafrica ci è sgusciato subito via ed abbiamo lavorato sul passo per recuperare - ha detto il timoniere varesino Alessandro Franzetti, già oro a Pechino 2008 - Ho chiamato la chiusura negli ultimi 300 metri, poi all'arrivo il nostro sogno si è trasformato in realtà. Ringraziamo Paola ed il suo staff, dedichiamo questo risultato a chi non credeva in noi".
"Ci siamo impegnati tutti quanti per un anno al fine di raggiungere quest'obiettivo: quest'equipaggio cede magari qualcosa dal punto di vista fisico ai suoi avversari, sotto il profilo della determinazione non siamo però inferiori a nessuno" ha aggiunto il capovoga fiorentino Andrea Marcaccini. "E' l'inizio di una nuova grande avventura, ora da titolare e non più come riserva. Nessuno potrà togliermelo, io e Florinda lo dedichiamo alla nostra Socia. Il nome? Non lo diciamo, lei capirà..." dice la varesina Mahila Di Battista. Ai suoi allenatori, a coloro che lo hanno aiutato a crescere in questo sport, la dedica del ferrarese Pierre Calderoni.
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