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Eton Dorney, il luogo dei sogni di Calderoni
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da La Nuova Ferrara
di marco Nagliati - (21 agosto 2012)
Il giovane canottiere ferrarese è in partenza per Londra Tra una settimana parteciperà ai Giochi Paralimpici Il 29 agosto la cerimonia di inaugurazione
l XIV Giochi Paralimpici estivi (nella foto il logo ufficiale) si svolgeranno a Londra dal 29 agosto al 9 settembre.
Sono previsti 4200 partecipanti, in rappresentanza di 166 paesi (record rispetto ai 3951 dei precedenti Giochi di Pechino, provenienti da 146 paesi).
Mai cosi alto, tra l'altro il numero di donne in gara: 1513.
Diciannove le discipline in calendario con una disponibilità di biglietti pari a 2,5 milioni.
Fino ad ora sono stati venduti 2,1 milioni di tagliandi e il comitato organizzatore punta al tutto esaurito, saranno 99 gli azzurri in gara, tra questi due ferraresi: Pierre Calderoni (canottaggio) e Stefania Chiarioni (nuoto).
Diciotto le medaglie conquistate a Pechino 2008 dall'Italia {4 ori, 7 argenti e 7 bronzi).
Dal 29 tratti» In rarria ad un mimm primato.
» FERRARA Il sorriso del più giovane.
La determinazione del diciassettenne che ne ha spesi otto per arrivare nel luogo in cui i sogni si trasformano in realtà.
Pierre Calderoni è in partenza.
Una meta che sa di fiaba, eppure non è fantasia: i Giochi Paralimpici di Londra.
Imbarco il 26 agosto, cerimonia di inaugurazione mercoledì 29.
Canottiere del Cus Ferrara, Pierre è atteso in acqua il 31 agosto.
E punta in alto, con il "quattro con".
Molto in alto.
«Diciamo solo così - scherza Calderoni -, diciamo solo che ci sentiamo competitivi e abbiamo obiettivi alti.
Poi si vedrà.
Prima non ero scaramantico, ma adesso....
Il prima è quasi fosse una vita precedente.
L'approccio in darsena con barca e remi, l'amicizia che sa di fratellanza con tutti gli atleti cussini.
Anno di grazia 2004: Pierre entra nel mondo Adesso è a Gavirate, centro tecnico federale adaptive.
Ultimi ritocchi ad un'imbarcazione che la Federazione sta cullando da mesi.
Sono partiti in tanti per ottenere un posto, dopo gare-sudore-tenacia ecco i magnifici moschettieri: timoniere Alessandro Franzetti, poi Pierre Calderoni, Mahila Di Battista, Andrea Marcaccini e Florinda Trombetta.
«Ci siamo collaudati da mesi, selezioni su selezioni» ricorda Pierre.
Per qualificarsi alle Olimpiadi i ragazzi azzurri hanno vinto l'oro ai campionati del mondo di Belgrado.
Sarebbe bastato il secondo posto, loro sono andati La storia di Calderoni e il canottaggio nasce quasi per caso.
Lui, la racconta così: «Avevo provato molti tipi di sport dove poter usare le gambe e migliorare la mia disabilità.
Ho notato il canottaggio, ritenevo fosse lo sport migliore e devo dire che, infatti, mi ha aiutato moltissimo.
E' anche uno sport magnifico, pulito.
E forse è così pulito perché se ne parla poco».
Ferrarese purosangue, eppure nato a Parigi 18 settembre 1994 (a proposito, compleanno festeggiato proprio a Londra).
«Papà è di Ferrara, mamma ha origini francesi.
Erano a Parigi per trovare i parenti e io sono nato esattamente in quel momento».
Quarto anno al liceo Ariosto con indirizzo scientifico tecnologico, Calderoni è pronto per la grande sfida: dodici equipaggi di tutto il mondo, con gli stessi desideri.
La medesima fame.
Identica voglia di salire sul podio.
«Sarà dura, ovvio.
A noi piacerebbe passare subito la prima batteria e qualificarci in fretta per la finale: avremmo un giorno di riposo in più.
So che a Ferrara tifano per me: c'è un grande movimento alle mie spalle».
Venerdì 31, ore 11.30, bacino di Eaton Dorney.
Nel Buckinghamshire gareggia Pierre.
Il più giovane del lotto.
marco Nagliati
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