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Baseball

Lampi tricolori, primo titolo assoluto per i "Giurleo Boys"


da Baseball.it
di Matteo Briglia (Bedeo) - (25 giugno 2013)

E' lo scudetto numero uno per i Lampi Milano nel baseball per ciechi.

Battuti 15-13 i cugini Thunder's Five sul Leoni di Casteldebole alla fine di un derby meneghino entusiasmante.

Skipper Giurleo: "Adoro le favole americane improbabili"

Ricordate lo splendido dialogo tra Ray Kinsella (Kevin Costner) e John Kinsella (Dwier Brown) in quell'indimenticabile spezzone di "Field of Freams (L'Uomo dei Sogni)? Ray: "Ma esiste il Paradiso"? John: "Certo.

è il posto dove si avverano i sogni"! Chissà quanti tra atleti, allenatori ed assistenti dei Lampi Milano avranno scorto un angolo di Paradiso nei pressi del monte di lancio del diamante Leoni di Casteldebole sabato sera poco dopo le 20.Un lembo di terra incredibilmente magico, sorprendente, quasi perfetto, riconoscibile tra le lacrime attraverso quel nastro sottile e luminoso chiamato destino che spesso conduce la forza dell'immaginazione e la creatività più fervida, propria dei piccoli edificatori di grandi sogni, a compiere imprese storiche, consegnate alla storia da quel collage a lieto fine in salsa d'acero tutta americana.

E una volta di più la storia imbizzarrita che sa muoversi controcorrente.

Sabato sul terreno di Casteldebole, la storia ha sancito inequivocabilmente e contro pronostico l'incoronazione dei Lampi Milano a campioni d'Italia di baseball giocato da ciechi al termine di una finale tutta meneghina che ha visto il trionfo inatteso dei "Giurleo Boys" per 15-13 sui cugini Thunder's Five.

Gara di altissimo livello tecnico e forte coinvolgimento emotivo che per oltre due ore e 30 ha tenuto tutti col fiato sospeso, occhi incollati al campo, in un turbinìo di emozioni, colpi di scena e cambiamenti di sceneggiatura che per molti versi ci hanno ricordato i fotogrammi conclusivi di una gara7 delle World Series americane.

Partita comunque molto corretta, giocata senza esclusione di colpi dalle due formazioni milanesi sotto gli occhi dell'ammirato Presidente del Consiglio Comunale di Bologna, Dott.ssa Simona Lembi, alla presenza di un folto pubblico proveniente da diverse città del nord e centro Italia, schierato a maggioranza degli sfavoriti Lampi.I biancoblu allenati dal manager Fabio "Mago Giurlì" Giurleo affrontavano la loro prima finale scudetto in 7 anni di militanza nel nostro campionato, opposti ad una corazzata Thunder's Five decisamente più esperta ed avvezza a giocarsi il titolo in una gara secca da 9 riprese, reduce tuttavia dall'inopinata sconfitta patita lo scorso anno contro la Fiorentina.

Muscolarità, completezza atletica e tradizione dei Thunder's 5 (sei titoli in nove stagioni), opposta alla sfacciataggine incosciente ed al coraggio degli "underdogs" Lampi, formazione cresciuta in fiducia e spessore tecnico nel corso di un cammino stagionale trionfale, costellato di successi, ai più inattesi: è i frutto di un lavoro scrupoloso intrapreso dallo staff tecnico guidato da skipper Giurleo che si è dedicato ad ancorare il materiale umano ed atletico a propria disposizione intorno ad un baseball molto semplice, incentrato sull'allestimento di una difesa ordinata, impermeabile,concentrata ad eseguire i propri schemi legati ai fondamentali del gioco che non lasciassero nulla all'improvvisazione, sostenuta da un attacco fluido, incisivo, estremamente redditizio, in cui almeno sette-otto tra i tasselli intercambiabili all'interno del line-up offensivo meneghino comunque in grado di garantire una discreta produttività nel box.

La serenità filosofica dei Lampi paga immediatamente lauti dividendi sin dal playball di questa diciassettesima Finale tricolore.Nella parte alta della prima ripresa, il senegalese Bara Mbacke Dieng buca la difesa Thunder's grazie ad uno splendido lungolinea che accarezza la linea di foul nei pressi di terza base e si ferma ben oltre la linea del fuoricampo regalando il vantaggio ai Lampi nel clamore generale sugli spalti.

Avvio dei Tuoni insolitamente sotto tono, sorpresi probabilmente dalla spavalderia dei cugini e dall'ambiente decisamente ostile, per quanto assolutamente sportivo nel tifo, intorno al diamante.

Nella parte alta della seconda ripresa, i Lampi allungano sul 2-0 grazie al punto battuto a casa ancora da un brillantissimo Dieng, per nulla intimorito dalla sua prima apparizione in finale, realizzato dal peruviano Rolly Zapata "El Puma" Vasquez.

Nonostante le grida selvagge di manager Brivio e dell'intero coaching staff dei Thunder's che si appellano all'orgoglio dei propri atleti, Tuoni nettamente alle corde anche in attacco nelle fasi iniziali del match.

Polveri bagnate infatti per Fabio "Littorina de Trastevere" Scali e Arjola Dedaj, precipitosamente rientrata anzitempo dall'Albania a dimostrazione dell'incredibile attaccamento della splendida atleta poliedrica alla casacca Thunder.

Anche Sarwar "Homer King" Ghulam", denota qualche difficoltà iniziale: emblematica la rabbia eccessiva con cui il pakistano aggredisce selvaggiamente una pallina che resta troppo in aria e sancisce la conclusione della seconda ripresa offensiva dei Thunder's priva di acuti.La grande personalità dei Lampi firma un'accelerazione vorticosa nella parte centrale della gara.

Trascinati dalla calma serafica di un Claudio "Pianista" Levantini su livelli eccelsi in questa post-season a dispetto di una condizione atletica non sempre brillante, i "Giurleo Boys" continuano a martellare la difesa dei cugini ancora troppo allegra ed insolitamente sorniona, macinando una serie di valide e di punti suggellati dal secondo capolavoro di giornata di Dieng che mette a segno il secondo fuoricampo in una gara da incorniciare che fissa il tabellone sul 6-0 Lampi dopo 4 riprese offensive, punteggio onestamente non pronosticabile anche dal più ottimista tra i propri fans.Parte un accenno di hola decisamente precoce sugli spalti, mentre il viso dei condottieri Thunder's (Brivio, Novali, Crippa e Tempesta) viene solcato dalle prime smorfie di autentico disappunto.

Nella parte bassa del terzo inning, Tuoni che probabilmente fanno appello ad un vecchio adagio molto popolare nello sport americano: "Never Under-estimate the Heart of a Champion (Mai sottovalutare il cuore di un campione).

Ed eccola allora la reazione veemente dei Thunder's 5, innescata proprio dalla rabbia agonistica di Arjola Dedaj che batte a casa il punto firmato da capitan Francesco "El Presidente" Cusati che mette ufficialmente a tabellone i Tuoni.

Thunder che ritrovano improvvisamente la fluidità offensiva al piatto smarrita in avvio, regalando al Leoni scampoli di quel baseball muscolare, chirurgico e dominante che ha spesso caratterizzato l'egemonia della dinastia Thunder nell'ultimo decennio.In coda alla bassa del quarto inning, Ghulam decide di iscriversi ufficialmente alla Finale nell'unica forma contemplabile per un "Homer King".

Sberla da due punti per Sarwar che si perde nel rosso tramonto di Casteldebole e regala ai Thunder l'aggancio sul 6 pari dopo 4 riprese.

Lampi raggiunti in un amen, Finale 2013 tutta da giocare in un crescendo rossiniano di tifo ed emozione.I Giurleo Boys" non si facevano comunque abbattere nel morale dalla rimonta repentina subita, che in qualche misura potevano anche aver messo in conto contro la temibile corazzata Thunder's.

Guidati dalla passione sanguigna di uno skipper Giurleo vieppiù gladiatorio, i "brutti anatroccoli" milanesi riprendevano a tessere il proprio small ball sulle basi, firmando nella parte alta della sesta ripresa il punto del nuovo vantaggio Lampi, battuto a casa da ll'indomito Vasquez, firmato dall'ineffabile saetta senegalese Bara Mbacke "Black Diamond" Dieng.I Thunder hanno a questo punto il torto di non piazzare una zampata offensiva nel corso della loro quinta e sesta ripresa d'attacco che probabilmente avrebbe girato il match a loro favore sotto l'aspetto psicologico prima che tecnico.

Complice anche una difesa Lampi estremamente attenta, guidata in modo magistrale dalla rabbia agonistica degli interni Vasquez e Dieng, puntellata in esterno destro dalla freddezza glaciale di Ilaria "Folletto" Granata, recente vincitrice del Golden Glove 2013 relativamente alla stagione regolare, i Tuoni restano all'asciutto nella parte bassa del quinto e sesto inning, presentandosi con una lunghezza di svantaggio al rush finale che si rivelerà letale per i ragazzi di Brivio.I Lampi infatti, superato l'empasse psicologico della parte centrale del match, tornano a prodursi in un battiecorri molto scintillante e redditizio nella parte alta del settimo, caratterizzato da una seconda accelerazione vertiginosa imposta al match dai "Giurleo Boys" che fissano lo score sul 12-6 dopo 6,5 riprese, grazie alle nuove prodezze di Levantini, Scarso, Oliveri, e Dieng.

Giostra entusiasmante al piatto per i Lampi salutata dal pandemonio totale dei propri sostenitori, letteralmente impazziti.Manager Brivio corre immediatamente ai ripari nel tentativo di tappare le numerose falle difensive palesate dai suoi ragazzi: avvicendamento tra uno spaesato rookie Nesossi che probabilmente ha pagato eccessivamente lo scotto della sua prima finale, sostituito da Fabio "Bluesman" Dragotto, due anni d'esperienza sulle spalle, nonostante un fastidioso infortunio al ginocchio che ne ha spesso pregiudicato le prestazioni in campo.

Nella parte bassa del settimo, ancora Dedaj sugli scudi, supportata da un Cristiano "Tatone" Tedoldi mai domo tra le file dei Thunders, autori dei punti che riavvicinano i ragazzi di Brivio sul 12.8 in questo derby scintillante.

Ci pensano tuttavia ancora Dieng e Levantini a battere a casa i punti di Scarso e Oliveri che ristabiliscono un certo margine di sicurezza per i Lampi, avanti 14- 8 dopo 7 riprese e mezza.

Lo sceneggiatore di questa incredibile finale decideva a questo punto di regalare una spruzzata ulteriore di dramma sportivo ad una saga già sufficientemente mozzafiato.

Levantini subisce un leggero strappo muscolare in chiusura dell'ottavo attacco Lampi e deve tristemente chiamarsi fuori dalla tenzone.

Manager Giurleo è quindi costretto a schierare (pensate un po') Briglia in esterno sinistro nella parte bassa della ripresa, ruolo per nulla congeniale a "Bedeo", decisamente spaesato all'interno di una difesa poco frequentata al termine di una stagione spesa nella posizione di DH che ha fruttato parecchi punti ai Lampi.I Tuoni approfittano immediatamente dell'improvvisa emergenza difensiva dei cugini martellando a più riprese in campo esterno destro e realizzando ben 5 punti nella bassa dell'ottavo che li riavvicinano sul 14-13, grazie ai punti battuti a casa da Scali, Tedoldi, Dedaj e Ghulam che si produce nel secondo fuoricampo di giornata.

Attacchi incisivi, prese spettacolari, mazze roventi, difese che nonostante l'altissimo livello faticano ad arginare le bordate in diamante.

Pubblico estasiato, rapito, incantato ed ammaliato da una tra le finali più avvincenti negli ultimi 15 anni.In avvio di nona ed ultima ripresa, il manager dei Lampi si gioca l'ennesimo jolly di una stagione fortunata, schierando Briglia come pinch-hitter in sostituzione dell'infortunato Levantini.

Dopo la valida di Scarso che si accomoda in seconda, strike-out su Oliveri seguito dalla valida di Dieng che sposta in terza il capitano dei Lampi.

Si presenta quindi al piatto Briglia che dopo una spizzata in foul, riesce nell'impresa rocambolesca di confezionare una battuta velenosa che flirta pericolosamente con il foul di terza, elude il guantone di uno Scali proteso in esterno prima di cadere sufficientemente lunga in territorio valido e permettere a Scarso di firmare la cosiddetta "Ensurance Run", quindicesimo punto per i Lampi che garantisce ulteriore serenità alla propria difesa.

Tuoni che si giocano la parte bassa del nono in un'atmosfera decisamente elettrica.

Non trema il braccio all'assistente vedente Molon che elimina Cusati in avvio di ripresa.

Segue l'assistenza dell'esterno centro Oliveri su Scali.

Quando Ilaria "Folletto" Granata mette il guanto sulla successiva spizzata in esterno destro di Dedaj, la folla sugli spalti trattiene il fiato.

Impeccabile assistenza di Granata per Molon che sancisce la terza ed ultima eliminazione della ripresa e della stagione, scatenando la festa popolare in tribuna come in diamante.

Lampi Campioni d'Italia.Scene di autentico delirio intorno al monte come nel dugo-ut dei Lampi, i brutti anatroccoli trasformati inconsapevolmente in splendidi cigni.

Gioia sfrenata, liberatoria, decisamente contagiosa sprigionata dai giocatori meneghini, simboleggiata dalla danza tribale frenetica, forse sgraziata, sicuramente spontanea, inscenata da Matteo "Bedeo" Briglia e Matteo "Mezzofondista" Comi sulla terra rossa dell'interbase.

Superato il comprensibile smarrimento, i Tuoni sono i primi a congratularsi con i cugini, autori di una finale giocata con grande lucidità, intelligenza tattica, incredibile cuore e una volontà ferrea di conseguire un risultato storico al primo treno disponibile.Scorrendo il box score di questa splendida finale, superbo Dieng tra le file dei Lampi, eletto MVP all'unanimità (5 su 10, 2 HR, 5 punti battuti a casa), seguito da un Claudio Levantini in versione martire (3 su 9 al piatto, 4 punti battuti a casa), spalleggiato da un incisivo Vasquez (5 su 10, 2 punti battuti a casa) e Oliveri (4 su 10, 2 punti battuti a casa), mentre Scarso chiude con un ottimo 4 su 10, un punto battuto a casa.Tuoni guidati dal sultano pakistano Sarwar Ghulam (3 su 9 al piatto, 2 HR, 5 punti battuti a casa), spalleggiato da una grintosissima Dedaj (6 su 10, 3 punti battuti a casa).

Ottimo anche Tedoldi (4 su 9, 3 punti battuti a casa).Primo scudetto per manager Giurleo, totalmente sopraffatto dall'emozione a fine partita, autore di dichiarazioni spezzettate e tremebonde a Baseball.it: "Ho sempre adorato le favole americane improbabili, se non impossibili, a lieto fine.

I ragazzi sono stati splendidi.

Non riesco proprio a trovare le parole per descrivere il momento nonostante cinquant'anni di baseball ad alti livelli".

Primo titolo per Dieng, Granata, Briglia, Scotton, Moreschi, Chiapello, mentre Danny Oliveri ed Ambra "Cinciallegra" Trefolello bissano a soli 12 mesi di distanza lo scudetto conquistato con la maglia della Fiorentina.

Secondo trionfo tricolore anche per capitan Scarso dopo quello messo in bacheca otto anni fa con la casacca dei Tuoni mentre i senatori Vasquez e Levantini si forgiano del terzo trofeo dopo i due conquistati con la maglia dei cugini Thunder's.

Tuoni che non escono assolutamente ridimensionati da questo splendido derby, campioni di enorme sportività prima che forza tecnica, penalizzati probabilmente da una partenza ad handicap certamente imprevista dal proprio coaching staff e dall'incapacità di piantare il chiodo nella bara dei Lampetti nella fase centrale del match, in cui sostanzialmente hanno permesso ai "Giurleo Boys" di prendersi quella boccata d'ossigeno che si è poi rilevata fondamentale nella stretta finale del match.

Ecco quindi realizzata un'altra splendida favola di sacrificio, costruzione metodica di un'armatura da campioni a base di allenamenti e duro lavoro riuscita al nostro battiecorri.

Grazie skipper Giurleo, grazie Lampetti, Grazie a chiunque abbia voluto mettere mano alla sceneggiatura dell'ennesimo filmone strappalacrime che molto spesso ha per protagonista questo meraviglioso sport.Da quel sabato notte, Scarso, Briglia, Giovinetti, Burato, Paradiso, Napolitano, Molon, Pagani, Zappa, Granata e l'intera compagine guidata da skipper Giurleo alzano gli occhi al cielo per godersi in ecstasi totale lo splendido fenomeno di un temporale estivo in cui, finalmente, le leggi della fisica tornano improvvisamente a dettare legge: prima Lampi, accecanti, poi Tuoni lontani.

Matteo Briglia (Bedeo)

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