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Baseball Ciechi, a tu per tu con “El President” Francesco Cusati
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da Baseball Mania
di Matteo Comi - (18 agosto 2013)
Sorridente, diplomatico e poliedrico. In un cognome solo: Cusati. Dopo aver raccontato la leggendaria avventura sportiva di Capitan Maurizio Scarso la scorsa settimana, abbiamo l’onore di ospitare nella nostra rubrica proprio lui: Francesco Cusati. In campo ha il numero 13, è soprannominato “El President” per il ruolo istituzionale che occupa all’interno del Gruppo Sportivo Non Vedenti Milano e ciò che lo accomuna con Maurizio Scarso è il fatto di essere il capitano dei plurititolati Thunder’s Five Milano.
D: “Ci racconta il suo primo contatto con il mondo del Baseball per ciechi?”.
R: “Ho incontrato il baseball per ciechi a Bologna nel 1998. In quel periodo stavo frequentando un corso per programmatori elettronici presso l’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” di Bologna. In primavera Alfredo Meli e altri collaboratori sono venuti a presentarci il gioco del baseball per ciechi e ci hanno invitato agli allenamenti. Appena ho capito le dinamiche del gioco, è iniziata a nascere in me una grande passione che dura ancora oggi! Del BXC, sport dove entrano in gioco numerosi fondamentali, mi ha colpito in particolare la possibilità di correre in totale sicurezza senza una guida. In effetti questo sport di squadra è l’unico, riservato a persone con disabilità visiva, dove questo è possibile.
Dopo aver giocato per due anni nel Bologna White Sox, abbiamo fondato, con alcuni amici di Milano (Silvia, Giovanna, Elisa, Maurizio, Claudio e Rollie) , i Thunder’s Five, iniziando così una storia ricca di soddisfazioni.”.
D: “Lei è attualmente il Capitano dei Thunder’s Five Milano e si può dire che abbia assistito alla nascita di questa squadra. Che cosa si ricorda del primo titolo del 2005?”.
R: “E’ stato un anno incredibile. Venivamo dal successo della Coppa Italia 2004 e prendemmo coscienza della nostra forza giornata dopo giornata. Arrivammo all’ultimo turno, contro l’Empoli Aquilone che ci serviva una vittoria. Nel primo incontro vincemmo una partita tiratissima e ci fu un’esplosione di gioia.
A completamento di una grande stagione, in autunno abbiamo poi vinto la Coppa Italia.
Negli anni , numerosi soci del GSD Non Vedenti Milano ONLUS, associazione che promuove lo sport tra le persone non vedenti e ipovedenti, si sono avvicinati al magico mondo del “batti e corri” e così nel 2006 è stata fondata una seconda squadra milanese, i Lampi, che ha esordito nel 2006.”.
D: “Il 30 Luglio sono stati 3 anni dalla scomparsa di Alfredo Meli. Ci può descrivere il suo rapporto con l’inventore di questo sport?”.
R: “Alfredo è stato il primo che mi ha parlato di baseball per ciechi. Non nascondo di aver pensato al momento che ci stesse prendendo in giro…. Il baseball è il classico sport dove la vista gioca un ruolo fondamentale… In realtà con gli accorgimenti escogitati è un’attività sportiva pienamente accessibile e fruibile da chi non vede. E’ stato per me un punto di riferimento importante e con lui si poteva discutere di tutto e di più. Ti trasmetteva un grande amore per il baseball. Il suo carisma ha reso possibile la nascita e la crescita del nostro movimento facendolo conoscere anche Oltre-oceano. Nel 2000 infatti fu organizzata una trasferta a Cuba, dove il baseball è sport nazionale. Fu un’esperienza ricca di emozioni e patos. Ricordo anche che Alfredo, con una piccola delegazione, fu invitato negli studi televisivi della rete nazionale. Il giorno dopo, in giro per L’Avana, venivamo riconosciuti e chiamati “los peloteros ciegos!”.
Per Alfredo e il suo staff nutro una profonda gratitudine per aver ideato e promosso il BXC, una disciplina sportiva straordinariamente entusiasmante e divertente.
Grazie Alfredo”.
D: “Lei ha vinto 6 Scudetti e 5 Coppe Italia con i Thunder’s Five Milano. Quale di questi titoli rimarrà più nel suo Cuore?”.
R: “Ogni titolo è stato il frutto di un gran lavoro di squadra, ma certamente il primo, del 2005, è stato il più sofferto e lo ricordo sempre con gran gioia.
Arrivò dopo anni di crescita, con tante “utili sconfitte” . Era un gruppo fantastico e coeso e dopo un periodo di rodaggio prendemmo finalmente coscienza delle nostre potenzialità.”.
D: “C’è una partita in particolare che lei ricorda con più soddisfazione tra le tante alle quali ha preso parte?”.
R: “Nel2010 vincemmo lo scudetto incontrando all’ultima giornata il Bologna White Sox al Kennedy di Milano. Era una domenica stranamente fredda. Aveva piovuto tutta la notte e il campo era molto lento. A noi bastava una vittoria! Nel primo dei due incontri al quinto inning il punteggio era sul 2 a 2 e regnava un grande equilibrio!
L’equilibrio fu rotto solo da un fuori campo da 2 punti di Sarwar Ghulam che spianò la stradaverso la vittoria e il titolo n. 5..
La partita finì poi 7 a 2.
D: “Con i Thunder’s Five Milano siete stati in grado di realizzare un ciclo di 4 Squdetti consecutivi. Qual’è stato, secondo lei, il vostro segreto?”.
R: “La squadra! I giocatori si sono tutti, negli anni, messi a disposizione della squadra per contribuire al raggiungimento degli obiettivi. Un buon equilibrio fra attacco e difesa è stato il segreto dei primi due scudetti. Nel 2007 è arrivato un vero fuori classe, il pakistano Sarwar Ghulam, che ha dato spessore al nostro attacco contribuendo al poker di titoli (2008, 2009, 2010 e 2011).
Accanto alla prestazione dei giocatori, è stato fondamentale il contributo degli allenatori, che con tanta generosità e volontà ci hanno fatto crescere tecnicamente.”.
D: “Lei è stato allenato anche da Lorenzo Vinassa De Regnì. Ci può dare un parere su questo Pilastro del Baseball A. I. B. X. C. milanese?”.
R: “Lorenzo, ex giocatore dell’Europhone Milano, ha saputo trasmettere all’intera squadra, insieme a tutti i nostri allenatori, una grande forza agonistica che ci ha portato a conquistare numerosi allori. Avere come allenatore un grande giocatore è stato per me un esempio considerevole, i suoi insegnamenti e la sua passione verso questo gioco hanno segnato profondamente la mia cariera sportiva.
Il suo entusiasmo, prima come allenatore, e ora come dirigente ha fatto crescere il nostro movimento.
Nell’ultimo periodo il suo impegno è, tra gli altri, quello di promuovere il BXC in ambito lombardo e internazionale. E scometto che avremmo presto grosse sorprese in prospettiva futura!!”.
D: “Che cosa hanno avuto, secondo lei, I Leoni Firenze nel 2012 e i Lampi Milano nel 2013 in più rispetto a voi che non vi ha permesso di riconfermarvi sul Trono di Italia in queste ultime 2 stagioni?”.
R: “Ricordo come nel 2005, alla nostra prima vittoria, avevamo una grande voglia di portarci a casa il titolo nazionale. Rivedo nei Leoni e nei Lampi quella stessa sete di vincere che li ha portati ad aggiudicarsi con pieno merito i Campionati Italiani del 2012 e 2013. Punto di forza di entrambe le formazioni è stato con ogni probabilità anche il giusto mix di esperienza e di giovani che durante la stagione li ha fatti crescere arrivando all’appuntamento con la finale al 101 %”.
D: “Le statistiche e i risultati dicono che siete imbattibili nei dobbi confronti ma che cosa vi succede nelle gare secche?”.
R: “Siamo un “diesel…”. La partita secca probabilmente non ci permette di esprimere tutto il nostro potenziale, forse abbiamo più una “mentalità italiana”…. che in uno sport così americano come il baseball non rende!!!”.
D: “Lei ha giocato quasi sempre Esterno Destro questa stagione tranne con I Leoni Firenze e a tratti coi Patrini Malnate, dove ha ricoperto il ruolo di Interbase. Qual’è stato il percorso evolutivo della sua carriera di giocatore?”.
R: “Ho iniziato nel 1998 nel Bologna White Sox nel ruolo di terza base e dopo due stagioni nel club felsineo ho giocato esterno sinistro per alcuni anni nei Thunder’s Five Milano. Dal 2004 ho ricoperto il ruolo di interbase fino a un paio di stagioni fa. Dal 2011 ricopro il ruolo di esterno destro… Mi manca solo l’esterno centro!!!”.
D: “Nella vostra Squadra c’è stato un debuttante che ha saputo affermarsi in breve tempo, ritagliandosi un posto da titolare. Mi riferisco a Ivan Nesossi. Ci può fornire una sua opinione su questo giocatore?”.
R: “Ivan ha iniziato solo quest’anno e in poco tempo ha acquisito i fondamentali del BXC. Penso che potrà crescere e essere un punto fermo dei Tuoni del futuro. Il suo entusiasmo e la sua dedizione lo porterà presto a essere un protagonista del BXC”.
D: “Quali sono le sue prospettive future?”.
R: “Mi piacerebbe giocare per tanti e tanti anni ancora, pur essendo consapevole dell’età che avanza! Il mio intento sarà quello di promuovere sempre di più il BXC in tutti gli ambiti, istituzionali e non.
Un sogno ce l’ho!!! Portare il nostro baseball negli States…”.
Matteo Comi
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