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AIBX2014, bis tricolore dei Lampi Milano!
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da Baseball Mania
di Matteo Comi - (9 luglio 2014)
“Una volta può essere un caso ma due volte vuol dire che questa squadra comincia ad essere una realtà”. Questa frase era sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori Sabato sera in quel di Bologna. A distanza di un anno e sei giorni, infatti, il diamante Leoni di Castel Debole Bologna faceva da palcoscenico al remake della finale dello scorso anno tra le due compagini meneghine. Thunder’s Five Milano e Lampi Milano tornavano a confrontarsi in finale ma questa volta non in una partita secca ma in un doppio confronto da sette riprese ciascuna. I Thunder’s Five Milano di Mr Rossi si schieravano con Ghulam interbase, Scali terza base, Nesossi esterno sinistro, Tedoldi esterno centro, come difensore obbligato, Capitan Cusati esterno destro e Dedaj nel ruolo di battritrice designata.
Lo staff di vedenti era composto da Carlo Passarotto, come seconda base vedente, Daniele Crippa sul monte e alle palette in seconda base, mentre Mario Tempesta si occupava delle palette in terza base. Dall’altra parte Mr Giurleo rispondeva con Granata interbase, come difensore obbligato, Dieng terza base, Levantini esterno sinistro, Vasquez esterno centro, Capitan Scarso esterno destro e Comi nel ruolo di battitore designato. Gli assistenti vedenti erano Claudio Molon, come seconda base vedente ma anche addetto alle palette in seconda base, lo stesso Mr Fabio Giurleo sul monte e Attilio Pagani addetto alle palette in terza base.
Nella prima partita erano i Thunder’s ad aprire le danze in attacco con 0 punti nel primo inning e due segnature nella seconda ripresa. I Lampi, arginati i primi assalti degli avversari, si scatenavano dal piatto mettendo a segno due sorprendenti Big-Inning da cinque punti ciascuno che li lanciavano sul 10 a 2 dopo soli due inning d’attacco con la difesa Thunder’s apparentemente in bambola ma i Rosso-neri di Mr Rossi cercavano subito di ricucire lo strappo con un tris nel loro terzo inning che permetteva loro di dimezzare lo svantaggio ma erano di nuovo bloccati da Ilaria Granata e Compagni nella quarta ripresa. Capitan Scarso e compagni incrementavano il loro vantaggio nel loro terzo inning d’attacco con un altro punto a referto, mentre poi, grazie anche ad una difesa avversaria molto più reattiva e ben registrata, si concentravano sulla gestione del vantaggio acquisito. Capitan Cusati e compagni, quindi, coerenti con la loro fama di disel continuavano a macinare punti cercando di lavorare ai fianchi gli avversari con rispettivamente uno e tre punti nella parte alta del quinto e sesto inning, mentre un Dieng in versione diga e un Molon formato Tiramolla concedevano solo un punto ai Thunder’s nella parte alta della settima ripresa che faceva scattare l’impossibilità di rimonta con un 11 a 10 a favore dei Lampi come risultato finale.
Per i Thunder’s, come già era accaduto nella prima semi-finale contro i Bologna White Sox, predominio nel numero delle valide. Su tutti ma non è una novità la locomotiva Fabio Scali (4 su 8 e un punto battuto a Casa) e un sempre produttivo Ghulam (6 su 7, un HR e 4 punti battuti a Casa) il quale, dopo un fli-out, iniziava a macinare punti piazzando anche un bel HR nel corso del game. Questi due erano ben assistiti da una sgattaiolante Arjola Dedaj (3 su 8 e un punto battuto a Casa) e da un Capitan Cusati (4 su 7 e 3 punti battuti a Casa) in versione trascinatore assoluto. Per i Lampi prestazione corale con i tre senatori Capitan Scarso (4 su 6 e 2 punti battuti a Casa), Levantini (2 su 6 e un punto battuto a Casa) e Vasquez (1 su 6 e 3 punti battuti a Casa) a trascinare la squadra con l’importante supporto di Dieng (4 su 6 e 3 punti battuti a Casa) magnetico in difesa e Comi (3 su 6 e 2 punti battuti a Casa) rapido a volare da una base all’altra.
Per i Thunder’s non c’erano, dunque, alternative alla vittoria per rimanere in corsa per il titolo. I Rosso-neri si ripresentavano, quindi, con la medesima formazione del game precedente, mentre i Lampi erano costretti ad operare dei cambi per sopperire all’infortunio muscolare occorso a Rollie Vasquez nelle prime fasi di gioco della prima partita. Al posto del peruviano Mr Giurleo inseriva Matteo Comi nel ruolo di esterno centro in seconda posizione nel line-up e Matteo Briglia in quello di battitore designato.
Avvio di game tranquillo e di assestamento per Capitan Scarso e compagni con un punto nel primo inning ed un altro nella seconda ripresa. I Rosso-neri di Mr Rossi, invece, aggredivano la partita con sei punti nel loro primo inning offensivo grazie anche ad un HR di uno scatenato Ghulam e poi acceleravano ulteriormente con un altro tris nella seconda ripresa. Sul 9 a 2 parziale i Lampi tentavano una timida reazione ma riuscivano a mettere a referto solo un altro punto nel loro terzo inning d’attacco, mentre la difesa Thunder’s chiudeva loro ogni varco nella successiva quarta ripresa. Capitan Cusati e compagni sfogavano il loro furore agonistico con un altro Big-inning da cinque punti nel loro terzo inning ma poi con l’ipotesi Tie Break sempre più vicina avevano inizio le velate manovre strategiche per arrivare nelle migliori condizioni all’appuntamento decisivo. Agli strike out e out per regola dei Thunder’s Mr Giurleo, Giovinetti e Molon rispondevano calando l’asso Briglia il quale estraeva dal cilindro il classico colpo ad effetto che gli permetteva di raggiungere indisturbato la seconda base e permettere il concretizzarsi delle controstrategie dei Lampi. La partita si concludeva, dunque, nella parte alta del quinto inning per manifesta superiorità con il punteggio di 14 a 3 per i Thunder’s Five Milano.
La formula del Tie Break prevedeva la situazione di basi piene con gli ultimi due eliminati, un out e un uomo a battere. I Lampi schieravano, dunque, Capitan scarso in terza base, Comi in seconda base e Dieng sul piatto. Il fenomenale senegalese batteva sulla seconda base generando l’interferenza di Carlo Passarotto che mandava, quindi, automaticamente a punto Scarso, spostava Comi in terza base e Dieng in seconda base. Levantini batteva a Casa Comi per il punto del 2 a 0 arrivando salvo in seconda base. Sul piatto si presentava Briglia il quale, tuttavia, andava strike out generando il secondo out per gli avversari. La mazza passava, dunque, a Capitan Scarso il quale batteva a Casa Dieng per il 3 a 0 raggiungendo la seconda base salvo, mentre Levantini arrivava in terza base. Ladifesa Thunder’s riusciva allora ad eliminare Comi, così che toccava agli uomini di Mr Rossi andare a battere.
I Rosso-neri si schieravano con Scali in terza base, Dedaj in seconda base e Ghulam sul piatto, mentre tra i Bianco-blu Vasquez andava a sostituire Comi in difesa. Il formidabile pachistano si dirigeva a passo sostenuto sul punto di battuta e afferrata la mazza al segnale di gioco scagliava una terrificante bordata preceduta da un suono che aveva tutte le caratteristiche del preludio ad un HR da tre punti. La battuta di Ghulam, tuttavia, risultava troppo alta e giudicata in fly-out dagli arbitri nello sbigottimento generale degli allenatori Thunder’s e nella rinnovata speranza dei giocatori Lampi.
Nel box si presentava, dunque, Nesossi il quale piazzava una lunga battuta sulla seconda base che gli avrebbe permesso, sicuramente, di raggiungere salvo la seconda base ma in maniera inaspettata Scali, tra i migliori fino a quel frangente, andava out a Casa base facendo deflagrare la festa Lampi che con il risultato di 3 a 0 si riconfermavano Campioni d’Italia. Per i Lampi prove da trascinatori assoluti per Capitan Scarso (4 su 6 e un punto battuto a Casa) e Levantini (2 su 5 e 2 punti battuti a Casa) ma ruolo di protagonista assoluto per Dieng (2 su 4 e 3 punti battuti a Casa), vero M. V. P. della finale per quanto prodotto in attacco ma soprattutto per le determinanti assistenze in difesa. Prestazione offensiva da schiaccia sassi per tutto il line-up thunder’s nel quale a fare la parte del Leone era sempre Ghulam (5 su 6, 2 HR e 7 punti battuti a Casa) il quale meritava anch’esso il premio di M. V. P. di questa finale. Alla festa della valida si iscrivevano anche il quasi perfetto Scali (4 su 6 e un punto battuto a Casa), una splendida Dedaj (4 su 6 e 2 punti battuti a Casa), Un poderoso Nesossi (3 su 6 e 2 punti battuti a Casa) e l’incrollabile Capitan Cusati (2 su 5 e 2 punti battuti a Casa).
Le finali sono state perfettamente condotte dagli arbitri: Ricci, Amurri, Casiraghi Lercker e D’Urso con Alessandro Meli nel ruolo di classificatore.
Al termine della finale da segnalare i festeggiamenti in completo stile Lampi con Briglia e Comi impegnati di nuovo nel ballo di terza base questa volta sulle note di “Where them girls at” di David Guetta, Nicki minaj e Flo Rida e il susseguente trenino lungo il diamante al ritmo di “Boom, Boom, boom, Boom!” dei Vengaboys nel quale tutta la squadra è stata trascinata.
Per i giocatori di Mr Giurleo è stata una riconferma inaspettata in quanto erano dati a inizio stagione indeboliti in seguito alle partenze di Oliveri, Trefolello e Moreschi e sempre comunque sfavoriti anche dopo aver superato la Fiorentina B. X. C. nelle semi-finali. Se a questo aggiungete anche l’infortunio di Vasquez nella prima partita della finale avete ben presente quale impresa siano stati in grado di realizzare Capitan Scarso e compagni quest’anno.
Onore e rispetto vanno, comunque, tributati ai Thunder’s ai quali è mancata solo un po’ di attenzione difensiva nei primi due inning della prima partita perchè per il resto hanno dimostrato ancora una volta di essere i più forti ma soprattutto hanno esibito un carattere indomito abbinato ad una ferocia e una freddezza sportiva da campioni assoluti.
Tanti sarebbero i gli attimi decisivi da raccontare ma tra le varie frasi ci piace citare il dialogo tra Vasquez e Comi del prepartita nel quale il peruviano chiedeva al lecchese una frase per caricare l’atmosfera, come già era accaduto lo scorso anno. Dopo qualche attimo di riflessione Comi rispondeva: “Ragazzi noi in questa giornata dobbiamo dimostrare di essere comete e non meteore. Le meteore, infatti, incendiano il cielo una volta ma si spengono consumandosi nel loro precipitare al suolo, mentre le comete brillano nel cielo ma soprattutto ritornano lasciando sempre dietro di se una scia luminosa capace di meravigliare ogni volta chi le osserva”.
Matteo Comi
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