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Camellini, splendido bis
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da Nuova Gazzetta di Modena
di Marco Costanzini - (8 agosto 2014)
EINDHOVEN. Semplicemente unica, semplicemente Campionessa, con la “c” rigorosamente maiuscola come le iniziali di nome e cognome, Cecilia Camellini.
Seconda gara agli Europei di Eindhoven e seconda medaglia d’oro, il tutto impreziosito dall’aver sfiorato anche il record del mondo già in suo possesso in una prova, i 50 stile libero, che anche tre anni fa l’aveva vista trionfare nella rassegna continentale e che poi le aveva regalato una delle gioie più grandi di sempre, l’oro con record alla Paralimpiade del 2012.
Non ce n’è davvero per nessuno, quando in vasca scende Cecilia.
Nemmeno quando, come già ribadito alla vigilia della rassegna in terra olandese e dopo la vittoria nei 100 dorso, l’atleta 22enne di Casinalbo deve fare i conti con incognite ed insidie legate ad una assenza dai grandi palcoscenici di quasi due anni, dal giorno di quelle imprese a cinque cerchi a Londra, e pure da una condizione fisica minata da qualche acciacco.
Ieri, fortunatamente, la febbre era passata, sicuramente anche il timore di non essere più la Camellini di una volta; merito della scarica di adrenalina e delle rinnovate certezze portate dall’immediato trionfo al rientro, nella gara dei 100 dorso di martedì.
Se in quella occasione aveva raggiunto l’oro al termine di una rimonta tanto straordinaria quanto clamorosa, ieri la nuotatrice formiginese ha messo le cose in chiaro sin dall’inizio: gara dominata dal primo all’ultimo, con un rientro solo accennato da parte della svedese Maja Reichard dopo un paio di bracciate, e traguardo raggiunto in 31”13, un tempo superiore di appena 19 centesimi rispetto al suo record mondiale.
Staccata di più di un secondo la Reichard, di quasi tre la tedesca Daniela Schulte.
Settima l’altra azzurra, Martina Rabbolini, protagonista di un abbraccio con Cecilia all’uscita dalla vasca con in sottofondo il tripudio dei tanti italiani in tribuna; tra loro anche Gian Paolo Camellini, papà di Cecili a e suo fido scudiero in ogni rassegna.
Tutti, ormai, abituati a cantare l’Inno di Mameli assieme per la beniamina loro e di una nazione intera.
«Considerando le premesse ormai note – ha raccontato Cecilia con l’oro al collo – non mi sarei davvero immaginata di poter vincere con un tempo simile.
Anche al termine della batteria del mattino non ero soddisfatta della mia prova (33”31, secondo assoluto, ndr).
Forse mi serviva la tensione da finale… I miei 50 stile sono sempre andati così: è una gara talmente veloce che solo se parto bene so di poter vincere.
Aver sfiorato il mio record mi ha fatto sorridere, significa che sono riuscita a ritrovare la forma in fretta e anche che nessuna rivale in due anni è riuscita a strapparmelo! Adesso arrivano i 100 stile, la mia gara, quella che attendo dall’inizio».
Marco Costanzini
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