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Da Caironi a Dedaj "Un podio nel mirino".
PARALIMPICI.
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da Gazzetta dello Sport
di Claudio Arrigoni - (18 agosto 2014)
Una è fra le atlete più importanti nel panorama mondiale dello sport paralimpico. L'altra è esordiente con la maglia azzurra, ma già con tutti i fari puntati addosso.
La presenza lombarda agli Europei paralimpici di atletica (560 atleti provenienti da 37 nazioni, 13 in tutto gli azzurri), che prendono il via da oggi a Swansea, in Galles, è di quelle che pesano.
A cominciare da Martina Caironi, bergamasca amputata di gamba (cat. 42), campionessa mondiale in 100m e salto in lungo, per arrivare ad Arjola Dedaj, cieca (cat. 11), promessa azzurra, passando dal suo fidanzato, Emanuele di Marino, salernitano che si era trasferito a Milano per amore, anche lui esordiente in azzurro. E poi la guida di Arjola, Giulia Riva, di Muggiò, quarta agli Assoluti di Rovereto.
Che grinta "Voglio migliorarmi": questo l'obiettivo di Martina Caironi, che in Galles parte da favorita, ma con le molte insidie delle due tedesche battute lo scorso anno ai Mondiali di Lione, Vanessa Low (biamputata, vanta un 15"70 sui 100m) e Jana Schmidt (terza a Mondiali e Paralimpiadi).
"Nel lungo utilizzo da poco una nuova protesi, più rigida, l'ho anche provata poco in allenamento, ma vorrei migliorare il 4,32 dello scorso anno.
Parto comunque dietro alla Low, che a Glasgow ha saltato 4,55 m.
Nei 100, mi piacerebbe diventare la prima al mondo fra le amputate a scendere sotto i 15", o cercare di migliorare il mio record del mondo di 15"18.
Ma l'importante è fare una bella gara, senza sentire troppo la pressione".
Domani i 100m e giovedì il lungo, gara per la quale rimarrà in Gran Bretagna, perché domenica sarà protagonista sempre insieme alla Low a Birmingham, in occasione della Diamond League.
Poliedrica Arjola Dedaj ha una storia divisa fra più patrie.
Nata in Albania, è in Italia dal '98, da quando aveva 17 anni.
Cieca per la retinite pigmentosa, all'Istituto dei Ciechi ha conosciuto lo sport con il Gruppo Sportivo Non Vedenti.
Gioca a baseball con i Thunder's 5, una delle due squadre di Milano.
Adora il ballo: in coppia con Salvatore Ditaca è campionessa italiana di danze standard.
Fra il lavoro in una assicurazione e la scuola serale ha iniziato due anni fa anche l'atletica, insieme a quel grande allenatore che è Marco La Rosa, grazie al quale decine di atleti disabili hanno cominciato a fare sport.
"Corro per la H2 Dynamic, ora la mia guida è Giulia, con la quale c'è molta sintonia".
Non solo sprint, anche salto in lungo, come Martina.
"E' la mia gara preferita, ho un personale di 4,26 m".
Lo scorso anno era qualificata per i Mondiali, ma non aveva ancora la cittadinanza italiana, arrivata pochi mesi fa.
Con l'atletica ha trovato anche l'amore: ha infatti conosciuto Emanuele, studente di giurisprudenza a Napoli, proprio sulle piste, agli Assoluti di atletica di Ancona, lo scorso anno.
E ora vivono insieme a Milano.
Claudio Arrigoni
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