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LO SCORSO ANNO la burocrazia gli ha fatto perdere il Mondiale paralimpico.
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da Il Giorno
di Lorenzo Pardini - (25 agosto 2014)
Arjola Dedaj, 32enne nata in Albania e in Italia dal '98, a febbraio ha ricevuto la cittadinanza italiana e così si è rifatta agli ultimi Europei appena conclusi in Swansea, in Galles.
La milanese cieca per la retine pigmentosa, in gara nella categoria T11 (non vedenti), ha conquistato due argenti, nel salto in lungo e nei 200 metri, e un bronzo nei 100 metri.
Dedaj c'è da essere soddisfatti? "Sì, perché per essere al debutto internazionale sono andata ben oltre le mie aspettative".
A chi dedica queste medaglie? "A tutti quelli che mi sono stati sempre vicini e mi hanno sostenuto".
Quando ha iniziato a correre? "Ho sempre corso per passione, ma solo negli ultimi due anni ho incominciato l'agonismo. E' un impegno che mi porta via abbastanza tempo, ma non mi pesa perché lo faccio molto volentieri. Oltre al lavoro part-time in un'assicurazione e l'atletica, infatti, pratico anche ballo, dove sono campionessa italiana in carica di danze standard. Infine gioco anche a baseball per non vedenti nei Thunder's 5, una delle due squadre che ci sono a Milano. In più a settembre frequenterò l'ultimo anno della serale del commerciale-turistico in modo da prendere anche il diploma delle scuole superiori".
Dove trova il tempo per allenarsi? "Prima o dopo il lavoro per sei volte a settimana riesco ad andare a correre".
Prossimi obiettivi? "Il prossimo anno ci saranno i Mondiali a Doha. Mi aspetta un inverno molto intenso e con allenamenti duri. Con il mio allenatore ho messo a punto un programma specifico. Inoltre dovrò curare gli aspetti su cui sono carente".
Sogna di andare alle Paralimpiadi di Rio 2016? "E' il sogno di ogni atleta che pratica sport a livello agonistico. Ci proverò a qualificarmi, ma io penso sempre un passo alla volta. Sto con i piedi per terra. Durante l'anno ci sono sempre tante gare e mancano ancora i Mondiali. Quando verrà il tempo ci penserò".
Lorenzo Pardini
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