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Il senso di Monica per la neve
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da Il Corriere Della Sera
di Simone Fanti - (6 novembre 2014)
L’inclusione non s’insegna, non s’impone, la si vive… se c’è.
Anzi quando c’è diventa invisibile, trasparente, impalpabile.
Non la si nomina, non la si invoca, non la si anela.
Non è una questione di barriere fisiche, esistono barriere molto più invalicabili, personali, scottature che si avvertono sulla pelle e nell’anima.
Così la terra si divide in pianeti satelliti.
In sottoinsiemi di un insieme più grande che si chiama umanità.
Allora diventa importante ascoltare testimonianze come quella di Monica Nolli e dei tre mondi in cui avverte, per esperienza personale, si divide la società.
Appuntamento domenica 9 novembre all’Istituto Ciechi di Milano per dimostrare come la fusione tra musica e sport annulla ogni ordine di differenza.
di Monica Nolli
Esiste il mondo reale: quello in cui tutti noi viviamo, ci muoviamo, guardiamo, annusiamo, gustiamo e camminiamo.
O meglio è il mondo che percepiamo come reale dove la maggioranza delle persone può fare tutto questo, perché tutto è normale, tutto funziona.
Gli occhi possono vedere, le mani toccare, le gambe muoversi, le orecchie sentire.
Tutto è costruito per chi ha tutto ciò che serve per lavorare, studiare, fare sport, divertirsi.
Poi c’è l’altro mondo, quello parallelo.
L’universo di chi ha qualcosa che non funziona, di chi non può vedere con gli occhi o toccare con le mani o camminare con le proprie gambe.
Anche questo è un cosmo variegato e non sempre triste, per fortuna, un pianeta sicuramente con qualcosa in meno.
A volte accade che i due mondi s’incontrino, si uniscano e creino cose, apparentemente impossibili.
Per fortuna tutti lavoriamo, ci divertiamo cantiamo, balliamo e facciamo parte del mondo mediatico, o meglio, ci son persone con disabilità e senza, che possono farne parte.
Esiste infine un altro pianeta ancora: quello delle persone normo o diversamente dotate, per le quali tutto è difficile, tutto è in salita.
E’ il pianeta degli spettatori, di chi rimane davanti alla tv ad ammirare chi ce la fa, chi può.
Monica Nolli ad Antibes Ed è per loro che il Gruppo Verbanese Sciatori Ciechi, il Team Sportivo Dilettantistico non vedenti Milano e il pianista Umberto Zanarelli stanno lavorando per testimoniare che, insieme, si può fare molto.
Forse non tutto, ma molto.
Lo dimostreranno in un’occasione speciale, Music for the snow: il vero senso della musica per la neve… il 9 novembre, alle 17.00 all’Istituto dei Ciechi in via Vivaio 7 a Milano.
Nella storica sala Barozzi, che offre un’acustica eccezionale, si parlerà di neve, si ascolteranno suoni, si parlerà di noi, e soprattutto di voi tutti.
Ognuno dei tre “attori” infatti si è ritagliato un piccolo/ grande compito.
Il Gruppo Verbanese Sciatori Ciechi testimonierà come sia possibile imparare sciare, fin da bambini, anche con una grave disabilità sensoriale.
E lo farà portando esempi concreti: in fin dei conti lo fa da più di 30 anni! Al Gruppo Dilettantistico di Milano spetta il compito di mostrare che per diventare campioni o semplicemente per praticare uno sport è sufficiente provarci, allenarsi… crederci.
E il maestro Zanarelli? Lui fa parte del mondo delle persone senza disabilità.
Forse avremmo potuto chiamare artisti con disabilità, ce ne sono molti e davvero talentuosi, ma forse non saremmo riusciti a fare un evento aperto a tutti.
Zanarelli è riuscito a entrare nel nostro mondo.
Vuole condividerlo, vuole viverci, vuole comunicare attraverso la musica… E vuole ascoltare.
Ascoltare la nostra voce.
È una piccola cosa, un piccolo evento, ma è grande cultura sportiva e musicale, ma soprattutto d’inclusione.
Simone Fanti
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