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Scherma

Palumbo, la formichina che “vede” lontano: “L’importante è dare tutto”


da Gazzetta dello Sport
di Gian Luca Pasini - (22 gennaio 2015)

Dal 2012 pratica scherma nella sala Lodetti: “Mi ha insegnato che non importa essere un campione per raggiungere l’obbiettivo perché l’obbiettivo è diverso per ognuno di noi e solo grazie all’impegno e alla passione, la costanza e la tenacia possiamo guadagnare tappe su tappe”.

Pietro Palumbo, la formichina. Un passetto alla volta, con caparbietà e determinazione, e la briciola diventa un ghiotto boccone. “Il mio sogno nel cassetto è vincere la mia prima coppa dando a me stesso ancora più convinzione che solo insistendo avrò dei risultati. Lo sport non mi ha mai colpito particolarmente perché non ho grandi doti e non ho mai ottenuto grandi risultati”.

Il 29enne di Milano persevera. E’ affetto da retinite pigmentosa – “Una malattia degenerativa della retina che mi ha costretto fin dalla nascita a portare gli occhiali” – ma vede lontano. Impiegato nella sede Milanese di Consob, nel tempo libero si occupa, oltre che della sua famiglia, del gruppo giovani dell’unione italiana ciechi di Milano. “Mi piace fare qualcosa per il sociale per aiutare gli altri”.

SPORT E VITA Pietro ha un mito: “Paolo Pizzo mi ha colpito per la sua semplicità e per la sua tenacia, è uno che non ha mai mollato. Ci sono atleti che nel proprio sport non vincono mai grandi competizioni, ma ciò nonostante hanno voglia ogni giorno di migliorarsi, perché lo sport – nel suo piccolo – lancia un messaggio che va applicato alla vita: “La vita ce l’hanno regalata, ora spetta a noi viverla al meglio delle proprie potenzialità, chiedendo sempre di più a sé stessi”.

VERSO I TRICOLORI Potenzialità che metterà in campo il 21 febbraio a Pesaro nella seconda prova spada non vedenti valevole per le qualificazione ai Campionati italiani di giugno a Torino: “Vincere ovviamente è un obiettivo però mi farà davvero felice essere orgoglioso della mia prestazione, saper di aver dato il massimo. E poi chissà che una coppa riesca ad alzarla pure io”.

NEL TEAM LODETTI Palumbo tira con il Team Lodetti dove milita anche sua moglie che a novembre, a Lucca, ha vinto la sua seconda coppa. “La squadra è forte – sottolinea il milanese -. Siamo in 4, due donne e due uomini. Ilaria Granata, una delle migliori nella scherma non vedenti, si è classificata seconda ai primi campionati italiani nel 2014 ad Acireale ed ha vinto il 2° criterium a Trieste l’anno precedente. Giuseppe Rizzi, invece, è arrivato 3° ad Acireale. Questi risultati mi stimolano ma mi mettono anche pressione. Talvolta penso che se fossi stato in una squadra più mediocre forse avrei tenuto con più calma i miei ritmi, però sono felice di far parte di questa società”.

INTEGRAZIONE “In sala siamo ben integrati e i nostri maestri hanno sempre fatto sì che anche noi rientrassimo a pieno nelle attività della sala facendoci allenare spesso con vedenti bendati. Le gare inoltre vengono disputate nel palazzetto insieme ad altri tiratori. Questo permette, a differenza di altri sport per non vedenti, di essere visibili ed integrati. Nel gruppo ultimante chi si allena di più e più volte alla settimana è mia moglie, Ilaria Vermi, che con passione condivide con me sia lo sport che il problema della vista. Non salta mai un allenamento, spesso è lei che con la sua voglia di tirare mi fa allenare anche nei periodi bui”.

LA SFIDA “Un altro piccolo sogno appunto sarebbe tirare con Paolo Pizzo, sulla nostra pedana entrambi bendati! Paolo ha già accettato la sfida, appena possiamo cerchiamo di concretizzare. Voglio ringraziare tutti i maestri che in questi anni hanno cercato di forgiare il mio carattere e le mie capacità, facendo di me una persona migliore ed un atleta migliore”.

Gian Luca Pasini

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E noi, proprio noi, non solo vediamo il mondo, ma lo guardiamo dai campi di sci sulle montagne più alte, dalle barche a vela su laghi e mari profondi, dai rettangoli di equitazione, dai diamanti di baseball e dai poligoni di tiro con l'arco, dalle piste di pattinaggio e dai circuiti di atletica, e ancora non abbiamo finito!
Non ci servono occhiali per vedere questo mondo meraviglioso, lo vediamo attraverso lo sport!

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