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Francesco e il baseball, passione che abbatte ogni ostacolo
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da Affari Italiani
di Lorenzo Zacchetti - (2 novembre 2015)
Francesco vive a Milano, ma ha una passione sfrenata per il baseball, sport tipicamente americano. Se vi state immaginando un tipo esuberante alla Alberto Sordi in “Un americano a Roma”, siete fuori strada. Francesco Cusati, detto “El President”, è tanto dinamico in campo quanto è placido fuori, ma soprattutto è una vera e propria istituzione del baseball per ciechi. Sì, “per ciechi”, perché questa è la denominazione ufficiale di questo sport, che ha una sua federazione, nella quale si preferiscono i fatti a locuzioni verbali più soft come potrebbe essere “non vedenti”.
Già, ma come è possibile giocare a baseball, se si è privi della vista? Il problema è stato risolto nel 1994 dal compianto Alfredo Meli, ex azzurro che, dopo alcuni anni di sperimentazioni, ha varato un metodo di gioco che si basa sull'uso di palline sonore, sull'abolizione dei lanciatori (il battitore parte con la palla in mano e la lancia con un colpo di mazza) e sul supporto di alcuni giocatori vedenti, che con la voce e delle apposite palette producono dei suoni per indicare la giusta via al corridore che va a conquistare la base.
Nero su bianco può sembrare un po' arzigogolato, ma basta assistere ad una gara di campionato (l'edizione 2015 ha visto il successo della Fiorentina, che ha conquistato anche la Coppa Italia) per rendersi conto di come spettacolo ed agonismo non siano affatto inferiori a quelli del baseball “tradizionale”. Lo stesso Cusati pensava che Meli lo stesse prendendo in giro, le prime volte che iniziò a parlargli del suo progetto, ma oggi quel sogno è diventato una splendida realtà e il nostro Francesco è il presidente del Gruppo Sportivo Non Vedenti Milano, nonché il capitano dei Thunder's Five, con i quali ha fatto incetta di scudetti e coppe.
Negli ultimi quattro anni, però, la sua squadra si è vista soffiare per tre volte il titolo nazionale dai rivali cittadini dei Lampi, quest'anno seconda dietro la Fiorentina. Milano è il punto di riferimento per questa disciplina così particolare, che ha squadre anche a Roma, Bologna, Brescia, Cagliari, Empoli e Malnate, in provincia di Varese.
A qualunque latitudine, il solo fatto di praticarla significa essere un vincente, perché andando in campo si sconfiggono i pregiudizi e si superano i propri limiti. Tra tutti gli sport per disabili visivi, il baseball è l'unico nel quale gli atleti corrono senza una guida. Gli insegnamenti che si possono trarre da questa esperienza sono preziosi anche per chi ci vede. Non a caso, recentemente l'Università di Brescia ha invitato Sarwar Ghoulam, che gioca nei Bluefire, ed altri protagonisti del campionato per una lezione di teoria del baseball per ciechi. Una giornata che difficilmente gli studenti potranno dimenticare.
Lorenzo Zacchetti
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