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I Thunder’s 5 Milano centrano uno storico “triplete”
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da Baseball.it
di Matteo Briglia (Bedeo) - (16 ottobre 2019)
Dopo scudetto e Coppa Italia, i meneghini si impongono anche nel Torneo di Fine Stagione intitolato a Claudio Levantini, ex-Presidente dei Lampi. Battuta la Leonessa Brescia al tie-break (5-4), nel 25esimo della prima partita AIBXC
I Thunder's Five Milano al Torneo di fine stagione 2019 intitolato alla memoria di Claudio Levantini
© Maurizio Girelli
I Thunder’s Five Milano suggellano un anno straordinario conquistando anche l’ultimo appuntamento stagionale del baseball ciechi, il tradizionale Torneo di Fine Stagione, andato in scena sul “Leoni” di Casteldebole e fornendo l’ennesima dimostrazione di carattere e compattezza di squadra. Impianto felsineo protagonista per congedarsi dal baseball giocato: weekend d’autunno con sole malato, umidità persistente, striature decisamente malinconiche, accentuate oltre modo dal ricordo ancora vivissimo di Claudio Levantini, il cui vuoto incolmabile continua a prendersi gioco di noi.
Il torneo si è svolto a pochi giorni dal 25esimo anniversario dell’Associazione Italiana Baseball giocato da Ciechi (AIBXC), oggi LIBCI sotto l’egida FIBS, nata il 16 ottobre 1994 grazie all’impulso di alcuni ex-giocatori della Montenegro Bologna capitanati dal pionierismo lungimirante di Alfredo Meli, in grado di allestire la prima partita ufficiale di baseball per ciechi sul “Rino Veronesi” di Casalecchio di Reno tra gli allora Bologna White Sox e l’Aquilone Red Sox Empoli. Nove le formazioni iscritte, assenti le compagini sarde per ragioni di budget, suddivise in due gironi che nella 48 ore felsinea si sono sfidate sulla breve distanza dei 2 inning, incrociando mazze e guantoni in un programma fittissimo di gare che nella tarda mattinata di domenica ha promosso le otto qualificate ai quarti, condannando Staranzano e Roma a godersi lo spettacolo pomeridiano dagli spalti.
Ammesse successivamente alle semifinali le due milanesi, Brescia e i padroni di casa del Bologna White Sox. Intorno alle 17, i Tuoni Milano staccavano il pass per la finale regolando i White Sox con un perentorio 2-0, seguiti a breve distanza dalla Leonessa Brescia che aveva ragione dei Lampi, superati 1-0.
Epilogo, quindi, tra Tuoni e Leonessa, leitmotiv stagionale ormai consolidato, atto terzo di una sfida inaugurata lo scorso luglio dalla finale scudetto, dominata dai milanesi, proseguita due settimane fa con la semifinale di Coppa Italia, copione pressoché identico, ma che domenica ci ha regalato una partita finalmente combattuta, di alto livello, in cui Brescia non si è nascosta, epilogo entusiasmante di una stagione comunque frizzante e ricca di sorprese.
I leoni gardesani, trascinati dai solo-homer di Ghulam e Toigo, sono infatti riusciti nell’impresa di rimontare uno svantaggio di 3 punti e trascinare la contesa al tie-break in cui, tuttavia, lo strapotere su entrambi i lati del campo di Gaetano “Orecchio Bionico” Casale ha imposto una volta di più la legge dei Tuoni, che l’hanno spuntata per 5-4 realizzando un “triplete” storico a solo un anno di distanza da quell’ultima piazza rimediata in campionato. Gli atleti di skipper Chiesa si riconfermano perciò in cima al movimento BXC, nonostante l’insignificante gara ceduta ai White Sox nella fase a gironi di sabato che, sotto il profilo esclusivamente statistico, ha macchiato un possibile percorso netto per i milanesi, a oltre due anni dall’ultimo scivolone.
In coda alla parte agonistica, il Presidente Mazzanti ha dato il via alla cerimonia di chiusura, ricordando i 25 anni dalla prima gara del baseball per ciechi e porgendo a Pasquale Di Flaviano e Giovanni Lo Monaco, due tra i reduci di quella partita, un cappellino commemorativo dell’evento. Mazzanti ha successivamente ceduto la parola a Matteo Comi che ha offerto ai presenti un ricordo umano particolarmente toccante di Claudio Levantini, presente anche nelle parole commoventi ed ironiche della lettera che l’attuale Presidente Lampi, Giuseppe Allegretta, ha affidato alla lettura di Eva Trevisan, in cui sono dipinti peculiarità e personalità del past-president meneghino.
Dopo aver tracciato brevemente i successi della prima stagione targata LIBCI, esibendo come fiore all’occhiello di un anno intenso il successo della Mole’s Cup capitolina con 6 formazioni presenti, Mazzanti ha aperto le premiazioni individuali e di squadra, alla presenza di ospiti d’eccezione: Melissa Milani, Presidente Regionale e Membro del Consiglio Nazionale del CIP, Roberto Cristofori, Presidente Provinciale del CIP e Presidente della Consulta Comunale Sportiva di Bologna, Federico Mancarella, canoista qualificato alle Paralimpiadi Tokyo 2020, Lorenzo Dobboletta, Campione d’Italia e d’Europa con la Fortitudo UnipolSai, Alessandro Vaglio, capitano della Nazionale italiana nonché Campione d’Italia e d’Europa con la Fortitudo Bologna.
Pioggia di riconoscimenti per il fenomeno Gaetano Casale, eletto miglior battitore uomo e miglior difensore del campionato, MVP della regular season e della Coppa Italia 2019, miglior battitore del Torneo Levantini, mentre è andato al felsineo Saney Fatty il premio di miglior difensore del Torneo. Premi anche per Sarwar “Homerun King” Ghulam, trionfatore all’Honerun Derby, skipper Chiesa, vincitore dell’All Star Game con il Girone Ovest, mentre il premio di Rookie dell’anno è andato a Fateh Kakar, prospetto afgano dello Staranzano BXC. E ancora, premio per miglior difensore vedente assegnato alla sarda Manuela Calamida cui si affianca il corregionale Giuseppe Tocco, miglior fuoricampista in regular season nonché miglior produttore punti in campionato. Vanessa Cascio si è aggiudicata il premio di miglior battitore donna del campionato, mentre Ivan Nesossi suggella il triplete dei Thunder’s Five conquistando il premio di MVP dei playoffs.
L’attività agonistica baseball ciechi va ufficialmente in vacanza, lasciando spazio a sogni di espansione, sperimentazioni di regole e aggiustamenti a formule nel tentativo di customizzare ulteriormente e rendere appetibile un prodotto che, lasciatecelo dire a mezza bocca, oggi bagna decisamente il naso alla concorrenza degli amici normodotati, sempre a caccia di una formula magica in grado di resuscitarne i fasti d’un tempo.
Matteo Briglia (Bedeo)
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