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«La mia doppia vittoria: dopo l'alloro, i Mondiali»
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da Il Giorno
- (9 ottobre 2022)
Francesco Cavallotto nella nazionale di calcio non vedenti MILANO La prima data è già cerchiata in rosso: il 18 ottobre Francesco Cavallotto, classe 2000, si laurea in Biotecnologie, all'università di Milano-Bicocca.
E sull'agenda del 2023 un altro traguardo lo attende: volerà a Birmingham per i Mondiali di calcio a 5 non vedenti.
é tra i pionieri del programma Dual Career - dedicato a chi pratica sport ad alto livello per conciliare impegni agonistici e studi - e pioniere pure sul campo, visto che è la prima volta che gli azzurri strappano il pass per i Mondiali.
Biotecnologie, calcio: quale passione è nata prima? «Quella calcistica.
Da quando ero piccolissimo volevo giocare a pallone.
Ho perso la vista a sei anni e mi avevano detto che fino ai 12 non avrei potuto farlo perchè c'erano squadre solo per adulti, non giovanili.
Continuavo a giocare con i miei amici al parchetto, a scuola.
Mio papà aveva creato una palla che rotolando faceva rumore.
E intanto praticavo altri sport: canottaggio, arti marziali, atletica, sci.
Appena ho potuto sono tornato alla mia prima passione e grazie ai miei genitori ho trovato la squadra».
Dove? «A Milano non c'era più, ho cominciato con la Liguria Calcio.
Fino al 2016 ho giocato lì , allenandomi nei weekend.
Nel 2016 è nata una squadra a Crema e mi sono avvicinato.
Sono stato in prestito un anno nelle Marche».
Ruolo? «Attaccante.
Ma giocando a cinque bisogna fare un po' di tutto».
Le soddisfazioni più grandi? «Ho vinto gli ultimi quattro campionati italiani, tre con il Crema e uno con Marche 2000.
Una Coppa Italia e due Super Coppe.
A giugno, a Pescara, ci siamo qualificati per la prima volta ai Mondiali».
Il sogno della vita? «Decisamente.
Rappresentare l'Italia nella competizione massima è un orgoglio, già agli Europei ero felicissimo.
é anche la prima volta nella storia dei non vedenti: sono ancora più onorato di far parte di questa impresa».
Nell'attesa, si va in rete con la laurea.
«Sì , in Biotecnologie.
L'ambito scientifico mi ha sempre appassionato molto, ho studiato al liceo Virgilio e ho scelto, l'ultimo giorno utile, Biotecnologie alla Bicocca.
Con senno di poi, la scelta giusta».
E dopo l'alloro? «Sono già immatricolato alla magistrale di Biotecnologie mediche».
Quanto è stato utile il programma 'dual career'? «Sono stato tra i primi 25 a partecipare, ero al terzo anno.
é utile per avere una certa flessibilità negli esami, quando i carichi di lavoro sono più intensi.
Un tutor aiuta a organizzare meglio impegni sportivi e universitari.
Anche al liceo tanti compagni abbandonavano lo sport.
Credo invece valga la pena poter continuare a fare quello che piace, nonostante gli sforzi.
Lo sport aiuta anche ad affrontare i propri limiti e a sentirsi parte del gruppo».
Si.Ba.
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