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La veterana Danza, baseball, atletica La favola di Arjola: lungo record a 42 anni.
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da La Gazzetta Dello Sport
di Claudio Arrigoni - (31 agosto 2024)
Parigi
La veterana che lascia il segno mostrando quanto la maturità abbia frutti succosi e la giovane promessa che vuole sbocciare come un fiore profumato al sole. Parte l'atletica ai Giochi Paralimpici e c'è un doppio esordio significativo per l'Italia. Ad aprire le danze azzurre allo stadio Saint Denis è stata ieri Arjola Dedaj nel salto in lungo, una delle atlete più rappresentative di questo secolo fra chi ha disabilità visiva.
Oggi la segue sempre nella stessa disciplina, ma in un'altra categoria, la più giovane della delegazione azzurra, Giuliana Chiara Filippi, 19 anni da compire la settimana successiva la chiusura dei Giochi.
Giulia rompe l'emozione della prima volta saltando, ma nei prossimi giorni sarà impegnata nello sprint, come Arjola.
Veterana Dedaj è arrivata quarta, migliorando il personale a 42 anni: è probabilmente la sua gara più bella nel salto in lungo. Nata con la retinite pigmentosa, è diventata cieca dopo il suo arrivo in Italia: attraversò il mare poco meno che ventenne dall'Albania per ricongiungersi alla famiglia nel milanese. Su quel barcone ancora aveva un residuo visivo: "Vedevo le stelle, ma non chi mi stava accanto".
In mezzo a tanti lavori - anche la cuoca - si è espressa ai massimi livelli nello sport e nella danza, altro campo in cui è stata campionessa.
E' diventata una stella nel baseball per ciechi con i Thunder's, una delle due squadre del Gruppo Sportivo Non Vedenti di Milano.
Multisportiva, nell'atletica ha raggiunto la Nazionale e lì ha conosciuto il suo compagno, l'azzurro Emanuele Di Marino. Hanno un bambino, Leonardo, 6 anni, che li accompagna in pista ad allenarsi ed è a Parigi a tifare per la mamma: "Avevo con me Nesquick, il peluche mia mascotte, che mi ha regalato lui".
Insieme ad Alessandro Galbiati, l'assistente che la accompagna in pedana e guida in pista, ha saltato fino a 4.75, a un passo dal podio, e raggiunto il più bel risultato nel lungo a una Paralimpiade: "Migliorarsi all'ultimo salto di 20 centimetri mi rende molto orgogliosa. Anche se ovviamente fermarsi così vicina alla medaglia infastidisce, ho fatto segnare il record italiano, per cui posso dire di essere davvero soddisfatta".
Gioventù Giuliana Chiara Filippi è il futuro che avanza. Trentina, è nata con agenesia, senza il piede destro. Ha scoperto l'atletica grazie al suo professore di ginnastica: "Ho indossato la protesi da subito. Nel tempo ne ho collezionate tante diverse e le conservo ancora. Le chiamo le 'mie piccole gambine'".
A un Festival dello Sport della Gazzetta incontra Bebe Vio e i suoi genitori, con tanti del gruppo di art4sport. Inizia con loro l'atletica paralimpica e ora è uno dei più interessanti prospetti internazionali.
Claudio Arrigoni
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